Il Septem Mària Museum fu istituito nel 1998 e da allora viene ospitato dall’Ostello Amolara, un tempo idrovora, caratterizzato da un alto camino di 48-50 metri. Quest’idrovora, un edificio neoclassico progettato dall’ingegner Cesare De Lotto nel 1853, fu chiusa nei primi anni ’90 per essere poi adibita a mostra e laboratorio di ingegneria naturalista, un centro convegni, un punto d’incontro per turisti ed infine un Ostello, nel 1997.

La denominazione Septem Mària fu coniata da Plinio il Vecchio nel I sec. D.C. per indicare la zona del Polesine, caratterizzata da molti corsi d’acqua navigabili e comunicanti con il mare. Così il museo narra la storia dell’acqua nel Delta, il rapporto degli abitanti della zona con questo elemento naturale, considerata all’epoca una risorsa e un problema, a causa della palude malsana che caratterizzava l’area polesana.

Si sa che quasi tutte le terre del Delta del Po si trovano su un livello inferiore a quello del mare, e la situazione è continuamente monitorata e regolata da macchine come queste.
Inoltre questo Museo ha una funzione filosofica e di insegnamento: far apprendere ai giovani il funzionamento di antichi strumenti da lavoro, per migliorare il presente e creare qualcosa di innovativo per il futuro.

 

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