"UNA TERRA FRA DUE FIUMI" DAL 2015 PATRIMONIO UNESCO

L’Ostello Amolara, nella sua forma e nel suo stile, vuole conservare e tramandare la storia di una terra ricca di risorse.

Anticamente in questa zona ci si perdeva in un intreccio di acquitrini e lagune che sfociano direttamente nel mare, tanto che lo storico Plinio il Vecchio soprannominò la zona “Septem Mària”, cioè terra dei “Sette Mari”.
Con tanta fatica, ma con molto spirito, gli abitanti della zona decisero di bonificare le paludi adriane, con strumentazione adatta come le idrovore ed altre macchine, che oggi si possono visitare all’interno del Septem Mària Museum di Amolara.

Questa ricostruzione della città di Adria è descritta in un ampio affresco realizzato dal pittore Elvio Mainardi e collocato nella sala da pranzo dell’Ostello Amolara, in un’ambientazione rustica ed antica.
L’affresco riassume la vita di quegli anni, partendo per l’appunto dall’origine paludosa di Adria, fino ad arrivare ad atti di vita quotidiana come la madre che alleva il bambino ed il padre che impartisce insegnamenti ai figli; mentre alla base dell’affresco si possono vedere i quartieri storici di Adria: il Castello e la Tomba.
Non bisogna però dimenticare che Adria è una cittadina di origine etrusca e di questa civiltà il Museo Archeologico di Adria custodisce buona parte del patrimonio ritrovato.

E di tutti quei rivoli d’acqua che fecero da culla ad Adria, solo il Canalbianco si è voluto conservare ed è diventato fiume simbolo della città, grazie anche ai cigni che oggi lo popolano.